Artista accusato di blasfemia accoltellato al collo da un uomo mascherato, danneggiate anche le sue opere esposte in una chiesa

Andrea Saltini e la sua Gratia Plena in mostra nella chiesa di Sant'Ignazio di Carpi sono al centro delle polemiche

Artista accusato di blasfemia accoltellato al collo da un uomo mascherato, danneggiate anche le sue opere esposte in una chiesa

di Redazione web

Uno sconosciuto ha accoltellato al collo l'artista Andrea Saltini all'interno della chiesa di Sant'Ignazio di Carpi, in provincia di Modena, dove è in corso la mostra 'Gratia Plena', proprio di Saltini, al centro di accese polemiche poiché ritenuta da alcuni blasfema. Un uomo con mascherina è entrato nella chiesa e ha danneggiato una delle opere al centro delle polemiche con un coltello, imbrattandola anche con della vernice spruzzata con una bomboletta spray. A quanto pare Saltini ha tentato di fermare lo sconosciuto, che ha ferito con una coltellata al collo l'artista, che non sarebbe in gravi condizioni. L'uomo è fuggito. 

La mostra, allestita al Museo diocesano, ha ricevuto numerose critiche. La diocesi di Carpi ha respinto le accuse, definendo i commenti «irrispettosi e non rilevabili davanti ad una corretta visione delle opere». «Quanto ai giudizi, o pregiudizi - ha rilevato sempre la Diocesi guidata da monsignor Erio Castellucci - secondo cui alcuni quadri esposti riproducono immagini blasfeme o dissacranti, pur rientrando nella libera circolazione delle opinioni, oltre a risultare irrispettosi nei riguardi del percorso compiuto dall'artista e anche dai promotori, nulla di tutto questo è rilevabile davanti ad una visione delle opere corretta, documentata e con sguardo limpido». Ad accusare la mostra era stato, tra gli altri, il sito di area cattolica tradizionalista La Nuova Bussola Quotidiana

L'archiviazione del fascicolo per offese a una confessione religiosa

In seguito a diversi esposti, è finita anche al centro di un fascicolo per offese a una confessione religiosa della Procura di Modena, che però ne ha chiesto l'archiviazione.

Il fascicolo è nei confronti dell'arcivescovo Erio Castellucci, dello stesso artista Saltini e dei curatori della mostra don Carlo Bellini e Cristina Muccioli. Secondo il pm Giuseppe Amara si tratta «di opere riconducibili all'attività di un artista (l'indagato Saltini), frutto di una propria elaborazione che, condivisibile o meno, risulta libera manifestazione del pensiero, peraltro, suscettibile di diverse interpretazioni da parte del fruitore delle opere e non già espressione di un gratuito disprezzo verso la confessione religiosa». La Procura precisa che risulta «anche possibile come il significato attribuito sia difforme da quello offensivo, come percepito dagli esponenti».

L'avvocato Francesco Minutillo di Forlì, difensore «dei tanti fedeli che hanno depositato l'esposto», annuncia opposizione: «Qui non c'entra nulla la libertà di pensiero. Spiegheremo al Gip il punto fondamentale, che la Procura ha completamente omesso, ovvero che siamo di fronte ad un quadro che raffigura, senza possibili interpretazioni altrettanto surreali, un'immagine disgustosa di Cristo e, di più, che tale immagine è stata collocata all'interno di una chiesa ancora consacrata proprio di fronte all'altar maggiore». 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Marzo 2024, 12:23
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